Spinto dal desiderio di far conoscere la preziosa realtà di Borobudur, il luogo dal quale sono nati fondamentali insegnamenti del buddhismo e del nostro Lignaggio, Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen ha voluto che fosse realizzata una testimonianza video sul Mandala, condividendo alcuni aspetti delle esperienze profondamente spirituali vissute in questo posto meraviglioso. Sarà prevista quindi una serata specialmente dedicata alla visione di questa testimonianza unica nel suo genere, nell'ambito degli incontri di "Imparo a meditare".

Ma cos'è Borobudur?
Ci sono luoghi nel mondo che, insieme alla bellezza degli scenari naturalistici, contengono un'energia speciale. Se già è possibile sperimentare come una passeggiata in mezzo alla natura sia ritemprante, in siti così particolari si sente qualcosa di più profondo che ci attrae: la vitalità della natura si unisce, in perfetta sintonia, all'opera spirituale dell'uomo.
È questo il caso di Borobudur, il maestoso tempio buddhista risalente circa all'800 d.C. edificato sull'isola indonesiana di Giava e patrimonio dell'Unesco dal 1991, che per la sua particolarità e bellezza, viene visitato da milioni di persone ogni anno. La sua vera ricchezza resta segreta ai più: Borobudur è un luogo nato per l'elevazione spirituale. Innumerevoli persone hanno lavorato instancabilmente affinché fosse realizzato secondo speciali e precise indicazioni di Esseri straordinari, spinti da motivazioni di pura Compassione.

La fortuna, o il buon karma, hanno voluto che questo vero e proprio tesoro spirituale, rimasto nascosto per molti secoli, arrivasse fino a noi. Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen, partecipando a numerosi ritiri sotto la conduzione del suo Guru Radice Lama Gangchen Tulku Rinpoche, ha potuto vivere appieno la dimensione spirituale di questo luogo. Lasciamoci quindi condurre a Borobudur dalle sue parole:


«L’impatto che ebbi nel 1995 quando, per la prima volta, mi trovai ai piedi del mandala di Borobudur, fu identico a quello che, penso, può avere un bambino davanti all’oceano. Un’esperienza che ti apre, che ti solleva da terra, che cerchi di catalogare, di rappresentare con pensieri, con stati d’animo e non con parole... Ma poi capisci e, per un tempo non definito, resti là, in un presente assoluto, in uno spazio esente da suoni, dai rumori piccoli o grandi che i pensieri creano. In quello spazio indefinito, scopri l’identità di una non-esistenza, che è l’abbraccio del mandala, è il dono che questo fenomeno chiamato Borobudur ti offre.
Borobudur è un magnifico monumento, imponente nella sua struttura, ma perché diventi qualcosa di più, occorre vedere oltre. Questo valore aggiunto, la qualità di pura energia spirituale che entra nei pannelli, nelle pietre laviche, nei corridoi, nelle statue e negli stupa, è la forza di decine e decine di ritiri spirituali che migliaia di praticanti, nel corso di circa trent’anni, hanno effettuato sotto l’ombrello dell’insegnamento Ngal-So di Lama Gangchen Tulku Rinpoche.
La saggezza incomparabile del «Capitano di Pace» Lama Gangchen, ha sviluppato la propensione alla pratica meditativa di innumerevoli discepoli, vivificando l’immane lavoro eseguito nell’ottavo secolo da schiere di architetti, artisti, yogi, gente comune, artigiani. Ogni parte del monumento, dalle facciate alle gallerie, dalle guglie alle terrazze e poi ancora, i bassorilievi che compongono le sequenze narrative di migliaia di pannelli in pietra lavica, ha iniziato a muoversi, a vibrare con la presenza di Lama Gangchen e del Sangha. Ogni anno ho potuto constatare l’incredibile potere di un autentico Mandala tantrico.
Forse non basterebbero libri interi a testimoniare ciò che ho vissuto nei dodici ritiri che ho seguito dal 1995 a oggi: l’incredibile luce di guarigione delle pratiche NgalSo nella potenza di una costruzione pensata, voluta e realizzata a esclusivo beneficio spirituale degli esseri!
Quando sono a Borobudur, oltre alle pratiche collettive svolte sul Mandala, utilizzo il tempo rimanente – che è poco, a dire il vero – per studiare e meditare: ogni volta mi viene in mente quanta energia di generosità e quanta dedicazione sono state poste nella costruzione di un luogo puro a beneficio delle generazioni passate, presenti e future. Penso sempre che nessuna azione vada dispersa nelle maglie del tempo: al contrario.
L’enorme cumulo di azioni positive del Mandala di Borobudur resta nel contesto di questa civiltà del XXI secolo come punto di riferimento per la diffusione della pura pratica del Dharma di Buddha Śhākyamuni. Inoltre in quest’area, intorno all’anno 1100, giunse dall’India Atiśa e vi si fermò per dodici anni ricevendo insegnamenti e trasmissioni dal suo Guru Lama Serlingpa; sempre in questi luoghi avvenne una trasmissione del Tantra di Kalachakra (e il mandala di Borobudur richiama, nella sua struttura architettonica, quello della Ruota del Tempo



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borobudur, buddhismo, buddismo, centro buddha della medicina, lama dino


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