Erborizzare, una parola poco usata al giorno d'oggi, indica l'attività di cercare e raccogliere parti di piante da utilizzare per la preparazione di tisane e rimedi curativi. Può sembrare un esercizio da lasciar fare a esperti, ma con un minimo di basi si possono preparare rimedi tanto semplici quanto efficaci. 

Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen nel seminario «Teoria umorale nella Medicina Tibetana e nella nostra erboristeria» ha dedicato una giornata specifica sulle modalità di una corretta preparazione di una tisana integrando la teoria umorale della nostra antica tradizione medico-erboristica mediterranea e le preziose conoscenze della medicina tibetana. Innanzitutto, per ottimizzare le sinergie che si creano con il nostro organismo Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen ha consigliato di non superare un numero massimo di erbe da utilizzare (droghe, nel linguaggio erboristico), quando raccoglierle, come conservarle e infine, come utilizzarle: molti aspetti interessanti che richiedono attenzione, rispetto e armonia.
Come ha ribadito Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen, le piante sono state i primi esseri viventi a manifestarsi sulla Terra e senza di queste non sarebbero nate le altre forme di vita, tantomeno gli umani. Se desideriamo utilizzarle per mangiare e per curarci, a maggior ragione dobbiamo loro un profondo rispetto, anche nel modo di trattarle.
Sì, perché non basta andare per campi e raccogliere la pianta che ci interessa, occorre conoscerla, sapere dove questa nasce e si sviluppa al meglio, poiché ognuna ha un habitat elettivo. È necessario scegliere il momento giusto della giornata per coglierla e sapere quale parte utilizzare: la radice, le foglie, le infiorescenze, o come nel caso preso ad esempio, della rosa canina, le drupe.
Di importanza fondamentale, inoltre, è apprendere il periodo corretto (tempo balsamico) per la raccolta, in modo che il fitocomplesso della pianta, o principio attivo secondo il linguaggio moderno, sia utilizzabile al massimo. Ogni droga ha il suo e non sempre coincide con la massima fioritura o il più bel colore mostrato dalla pianta stessa: continuando con l'esempio della rosa canina, la raccolta delle drupe va fatta non quando «le vediamo rosse», ma dopo la prima brinata della stagione, quando, per una reazione fisiologica al freddo, una grande quantità di vitamina C viene «stoccata» nei frutti. 

E poi, come preparare una tisana correttamente?
Per prima cosa Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen ha spiegato l'importanza di utilizzare da una fino a un massimo di quattro droghe per tisana, scegliendo in primis la pianta che ha le qualità curative che interessano, il remedium cardinale, poi una o due adiuvans, che aiutano in modo sinergico l'azione della prima e infine la temperans, che per qualità, temperamento e costituzione, mitiga l'insieme, rendendolo ben accetto al corpo. Un ulteriore punto è stato capire la differenza tra un infuso, nel quale la procedura prevede di versare acqua bollente sulle droghe, lasciate poi macerare per un tempo preciso e un decotto, che invece necessita di portare a ebollizione il solvente acqua insieme alle droghe.

Tra le diverse ricette di tisane dedicate alla stagione primaverile date dal Lama in occasione del Seminario, ne segnaliamo una specifica per le cure detossicanti primaverili da comporre con:

  • Gramigna 25%
  • Ortica       25%
  • Betulla      25%
  • Cicoria      25%

Mettere 30 g di composto in circa 700 cl di acqua fredda, portare a ebollizione e lasciare bollire per otto/dieci minuti. Lasciar raffreddare e filtrare. Assumere lontano dai pasti una volta al mattino , al pomeriggio e sera per circa un mese. Buona cura! 

La sessione «Teoria Umorale nella nostra erboristeria» è disponibile sul nostro canale YouTube.
L’intero seminario è disponibile su richiesta e puoi scriverci a prenotazione@buddhadellamedicina.org


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