Chi è Tara?
«Tara è la natura della nostra mente, è ciò che ognuno di noi può essere o diventare»
Tara è la divinità più onorata e conosciuta, non solo nei monasteri, ma anche in ambito laico.
Grandi Lama e Pandhit del passato, come Atisha e Nagarjuna, si affidavano a Tara dedicandole preghiere e composizioni e, ancora oggi, in molti monasteri la «pratica di Tara» è giornaliera e costante. Tara manifesta saggezza, amore, compassione e azioni illuminate ed è considerata la Madre Suprema di tutti i Buddha.
Si racconta che migliaia di anni fa, al tempo del Buddha Micenda, Tara fosse una donna il cui nome sanscrito era Jnana Chandra (successivamente tradotto in tibetano come Yeshe Dawa). Era una bellissima principessa, virtuosa, pura e, pur svolgendo una vita da nobile, rinunciava facilmente a molte cose, offrendo continuamente i suoi beni ai Buddha e ai Maestri del tempo, dando loro la possibilità di insegnare il Dharma.
Si dice che la sua generosità fosse immensa e che si dedicasse a salvare gli altri esseri dalla sofferenza, generando così un Karma particolarmente virtuoso, che le fece ottenere tantissime realizzazioni e che le permise di avvicinarsi allo stato di “mahasattva”.
Il suo diretto Maestro Buddha Micenda, le disse che se avesse continuato a pregare con fervore avrebbe potuto ottenere una forma illuminata, maschile o femminile: fu allora che Tara espresse il desiderio di rimanere in una forma femminile, così da incarnare, quando avrebbe raggiunto l’Illuminazione, la più suprema e alta perfezione della saggezza, ovvero la Prajnaparamita.
Tara è realmente esistita dal punto di vista storico, ma la sua «vera essenza» è nella nostra mente, pertanto può essere richiamata all’interno dei nostri canali di energia e nei chakra (centri energetici) per provare un’esperienza consapevole del suo reale potere spirituale.
Esistono moltissime rappresentazioni di Tara, di diversi colori e in diversi atteggiamenti e mudra (movimenti delle mani che hanno profondi significati): pensare a Tara come un’immagine dipinta è solo un mero aspetto simbolico.
Le sue principali emanazioni sono 21, alle quali sono state dedicate le 21 lodi.
La celebre «Lode in 21 omaggi alla venerabile dea Arya Tara, con la spiegazione dei suoi benefici» è una preghiera tratta dal Tantra «L’origine di tutti i riti di Tara, la madre di tutti i Tathagata»; nel testo è scritto che Buddha Shakyamuni, parlando al Bodhisattva Manjushri gli dice:
«Questa Madre è quella dei Buddha dei 3 tempi ed è lodata da tutti i Buddha. Io ti dirò ora questa lode e tu devi conservarla nella tua mente».
Recitare le preghiere di Tara e meditare sulle sue rappresentazioni ci porterà ad aumentare sempre più la nostra stessa energia della generosità e ci permetterà di affinare le nostre doti di amore e compassione verso tutti gli esseri, oltre a permetterci di incrementare i nostri benefici spirituali (ma anche materiali, se necessario). Nei testi infatti viene detto che «ricercando il puro Dharma si potrà trovare un maggiore benessere, fino al naturale raggiungimento dell’Illuminazione».
Nel Centro Buddha della Medicina proponiamo spesso la recita dei suoi mantra e della sua preghiera di Lode, seguendo gli insegnamenti dei Lama residenti (Lama Dino Cian Ciub e in particolare quelli della Maestra Tina Pema De KhieLa) che, in accordo con le preziose parole del loro Guru Radice Lama Gangchen Tulku Rinpoche hanno sperimentato e approfondito queste conoscenze in molti anni di studi.