Il secondo anello: le formazioni karmiche

«Condizionate dall’ignoranza sorgono le formazioni karmiche. Cosa sono le formazioni karmiche? Significa volere con il corpo, la voce e la mente»

l sutra sull’origine dipendente o «Sutra dei dodici anelli» chiamato «Pratityasamutpada» raccoglie i preziosi insegnamenti sul ciclo della coproduzione condizionata, una serie di eventi che il Buddha spiega con metodo preciso e analitico, permettendoci di comprendere come ogni cosa venga originata da un processo iniziale e dia a sua volta origine a una fase di sviluppo e poi a un evento risultante finale, come una catena ciclica inarrestabile. Questo processo deve essere visto come un fenomeno a tutto tondo rispetto a una mera sequenza logica di eventi, poiché ciò che viene chiamato primo anello non è realmente il punto di partenza di qualcosa, ma possiamo comunque dire che è parte fondante dei processi che costituiscono ogni cosa.
Il secondo anello è costituito dalle formazioni karmiche, indicato in sanscrito con il termine samskara e in tibetano pa.ciak. 
In esso il Buddha esamina profondamente cosa determina le nostre azioni, che a loro volta si trasformeranno in karma. Ma che cos’è il karma? Siamo abituati ad associare erroneamente questo termine al destino, al fato, ma la spiegazione è molto più logica, pragmatica e molto meno eterea: Kar.ma significa «azione» e ogni azione che noi compiamo ha delle conseguenze. Questo è uno degli insegnamenti più profondi che ha dato il Buddha sull’interdipendenza di tutte le cose e il loro divenire.
Egli insegna che le azioni che compiamo sono figlie di propensioni mentali (samskara) che noi stessi abbiamo creato reiterando determinati comportamenti di vita in vita e che, al manifestarsi di cause e condizioni (interne o esterne), riproduciamo. Questo processo genera nella mente delle «impronte» (pa.ciak) che si traducono in abitudini mentali che condizionano il nostro agire. È quindi necessario iniziare a porre consapevolezza in tutto ciò che facciamo perché ogni azione che compiamo, sulla base dei samskara che abbiamo posto, si traduce in una risultante karmica positiva, negativa o neutra (questo aspetto sarà analizzato in un altro anello specifico).
Nel nostro ciclo di esistenze (definito come samsara o esistenza ciclica) ogni propensione karmica si stabilisce su una base prossima di ignoranza, creando così un’impronta che si tradurrà in un effetto consequenziale nella vita attuale o in quelle future. Non esiste un karma già precostituito o immutabile alla nascita di un essere: il karma si modula ogni momento della nostra esistenza a seconda delle nostre azioni, seguendo la legge di causa ed effetto.
Se cambiano le cause e le condizioni attorno a noi, può quindi cambiare la propensione mentale e il karma che ne deriva: questo processo va avanti all’infinito, finché non si conclude il ciclo delle rinascite.
Nei testi sacri il Buddha spiega come le cause per arrivare alla mente illuminata (quindi alla fine del ciclo delle rinascite condizionate) siano poste proprio nei samskara positivi e meritevoli che il praticante si abitua a mettere, istante dopo istante, allenando la propria mente a creare così un karma virtuoso e retto. Allo stesso modo, uno o più samskara derivati dall’odio, dalla gelosia o dall’attaccamento creeranno un karma consequenziale che porterà la riproduzione senza consapevolezza dell’atteggiamento negativo derivante, non solo in questa, ma anche nelle future esistenze. I samskara sono la base di formazione della mente: vengono ricompresi in moltissimi altri insegnamenti che il Buddha trasmise, come per esempio, nei fattori composti del sutra che tratta dei cinque aggregati di formazione dell’essere, l'«Abidharma» e nei «Cinquantuno fattori mentali» che condizionano la mente e la indirizzano verso l’oggetto da percepire.
Il «Sutra dei dodici anelli» è stato citato e raccolto nel testo «Preparazione mentale alla morte per un’esistenza senza paure» poiché anche un evento conclusivo come la morte di un essere può essere visto come la risultante di una vita piena, originata da una nascita o rinascita.
Questo sutra sull’origine dipendente ci insegna come ogni fenomeno sia vacuo, privo di un’identità inerente e pertanto come sia fondamentale porre nella mente delle solide basi di positività per sviluppare un karma derivante altrettanto positivo e benefico a noi stessi e agli altri.


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