Il Buddha, che nelle sue innumerevoli esistenze ha vissuto e sperimentato la sofferenza, ha identificato la Mente come l’Artefice di tutto. Realizzando l'origine di questo stato mentale, ha insegnato i metodi per poterlo superare: ecco perché rendendo la Mente più lucida e consapevole, anche noi possiamo davvero guarire la nostra vita.

Accade spesso di sentirci interiormente sopraffatti da una realtà che appare ineluttabile: alla rabbia e alle preoccupazioni per problemi personali e familiari, si sommano ansia e paure trasmesse dai media e dai social. Piuttosto rapidamente iniziano a radicarsi nel nostro interno i riverberi di ciò che «arriva» dal mondo esterno. Anche se non viviamo direttamente una situazione di guerra e abbiamo una casa in cui vivere al sicuro, attività che ci sostengono economicamente, vestiti che riempiono armadi e cassetti, anche se tutti i giorni abbiamo la fortuna di poter consumare più pasti (perfino troppi)... siamo comunque nervosi, scattiamo alla minima contrarietà, dormiamo male, non digeriamo, diventiamo insofferenti e talvolta arriviamo a utilizzare parole o gesti violenti, pur non volendolo.

Il mondo «fuori» brucia: violenza ovunque. Guerre. Mancanza di lavoro o condizioni di precariato. Difficoltà economiche. Terremoti. Alluvioni. Frane. Eventi climatici disastrosi. Talvolta (o spesso), questo è come la realtà ci appare.

Bombardati da notiziari televisivi, radiofonici e social, sovente anche i discorsi che si intrattengono in famiglia, con gli amici o con semplici conoscenti, diventano pesanti, pieni di emozioni che vanno dall'inquietudine alla rabbia, dalla paura all'angoscia. In questi momenti, della bellezza che ci circonda, non riusciamo a percepire quasi nulla. Nessuno osa mostrarsi nemmeno leggermente ottimista: come negare, infatti, queste situazioni così terribilmente inaccettabili e nocive?!

Ciò di cui non ci rendiamo conto è che, così facendo, stiamo rinunciando al nostro potere di vivere una vita felice, lasciando che siano gli eventi (o le persone) al di fuori di noi «a far il bello e il cattivo tempo». Siamo convinti che la ferocia, il sopruso, l'ostilità e tutto ciò che non ci piace, siano situazioni esterne a noi, reali e immodificabili da piccoli esseri quali ci sentiamo.

Se ci fermassimo a osservare noi stessi, potremmo invece vedere e comprendere come tutti questi aspetti che si muovono al nostro interno si riflettono all'esterno, anche se non vorremmo: basti pensare alle emozioni che emergono e al comportamento che assumiamo quando in auto qualcuno «ci taglia la strada» o semplicemente ci rallenta: difficilmente gli riserviamo buoni pensieri e atti di cortesia! E le nostre reazioni, di fronte a situazioni più pregnanti, sono anche peggiori; lasciandoci andare a ciò che ci viene spontaneo fare, molto facilmente costruiamo conflitti, ostilità, soprusi e diverse situazioni che creano certamente sofferenza agli altri, ma in primis a proprio noi stessi, in un loop.

Cosa possiamo fare per uscire da questo circolo di perturbazioni?

«Tutto ciò che siamo è generato dalla mente. È la mente che traccia la strada. Come la ruota del carro segue l'impronta del bue che lo traina, così la sofferenza ci accompagna quando parliamo o agiamo con mente impura». (Dhammapada, strofa 1)

L'Illuminato, con la Sua onniscienza e grande saggezza, ha dato molti insegnamenti sulla mente e sul modo di disciplinarla, attraverso approcci e metodologie diverse, affinché ognuno potesse trovare il proprio percorso di trasformazione verso la felicità. 

Tra i vari metodi che il Beato ha trasmesso (in una forma tantrica), vi è la Pratica di Manjushri Nero, un potente percorso meditativo che aiuta a trasformare e neutralizzare paura, rabbia, interferenze, blocchi interni ed esterni che vanno a minare la nostra salute fisica e mentale allorquando siamo alle prese con problemi personali importanti o situazioni che sentiamo come difficili, pesanti o insormontabili. Manjushri Nero è la manifestazione irata di Manjushri, il Buddha della perfetta Saggezza. La sua forma viene detta irata non perché esprima rabbia, ma per la forza con la quale è in grado di contrastare le negatività e sostenere mentalmente e fisicamente i praticanti.  

Per iniziare sotto i migliori auspici il Nuovo Anno Tibetano 2151, sotto il segno del Drago di Legno, Lama Dino Cian Ciub Ghialtzen ha proposto uno speciale ritiro di tre giorni, dal 9 all'11 febbraio, dedicato a Manjushri Nero. Questo evento vuole essere un aiuto fattivo per poter affrontare gli aspetti difficili e pesanti della vita quotidiana senza soccombere alle emozioni deflagranti, un'opportunità preziosa per imparare a lenire la nostra sofferenza e sviluppare una mente consapevole e virtuosa!


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